Aiuto! Mantenere le proprie abitudini alimentari quando si viaggia

 

Uno dei piaceri più belli, o più buoni, in questo caso, la cucina.
Quando si viaggia ammetto che diventa difficile restare ligi e disciplinati con il proprio programma alimentare.
Profumi e sapori nuovi spesso invogliano a sfogare la propria curiosità culinaria senza però fare i conti con il nostro corpo che non è abituato a digerire nuovi prodotti, spezie, metodi di cottura.

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Il mio consiglio è quello di evitare il più possibile di mangiare cose nuove, specialmente se siete degli atleti con la gara a pochi giorni di distanza.

Personalmente mi reputo abbastanza fortunata perché non ho estreme esigenze alimentari dovute ad intolleranze o ad allergie. Però tengo in considerazione che, specialmente se molto lontana da casa, è meglio dare al corpo cose semplici e a cui è abituato.
Perfino catene internazionali, di fast food ad esempio, che dovrebbero essere simili ovunque, possono dare percezioni diverse durante la digestione.

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In caso di necessità, a seconda della sensibilità individuale, è meglio portarsi da casa un minimo di alimenti “sicuri”. In altri casi, per i meno sensibili, è utile informarsi sulla tipologia di cucina locale prima di partire.
Non sempre è possibile capire o conoscere gli ingredienti o i metodi di cottura, perciò sapere cosa ci aspetta prima di partire è un modo per avvantaggiarsi e anticipare la curiosità una volta arrivati a destinazione.
Generalmente, alimenti semplici si trovano facilmente in tutte le città. Se siete in appartamento dotato di cucina, tanto meglio perché ognuno diventa responsabile della preparazione dei propri pasti, ma in vacanza, albergo e ristorante?
Ok, qui la disciplina viene messa a dura prova ma si può sempre mangiare pensando al nutrirsi e non per forza sfogare il relax della vacanza nel cibo.
trail-mix-3Girando, esplorando città non ci si accorge che mangiando fuori casa o camminando si tenda a mangiare “cose al volo”, ma ripetutamente.
Meglio fermarsi una volta per tutte e optare per un pasto, piuttosto che uno snack poco raccomandabile.
Provvedere per alcuni snack che appaghino la fame tra un museo e un altro come delle barrette ad alto contenuto proteico o la mia amata frutta secca (trail mix) che dà un senso di sazietà grazie all’alto apporto di proteine e grassi (buoni, se assunti in moderazione) e un tocco zuccherino (della frutta disidratata) per appagare anche un po’ di gola.

 

 

IL MIO TRAIL MIX

Devo dire che questo snack è il più delle volte la mia salvezza. Quando viaggio specialmente, diventa il mio miglior alleato perché in una busta riesco a impacchettare preziose proprietà nutritive che soddisfano al 100% i miei gusti. Nel mio mix preferito metto noci, mandorle, nocciole, semi di zucca, mirtilli rossi disidratati, banana disidratata, e qualche pezzetto di cioccolato fondente (>70%).

Le varie tipi di noci e i semi sono ricche di proteine e acidi grassi molto preziosi per il nostro corpo. Meglio non esagerare, come con il trail mix e con tutto in generale. La chiave, sta nelle porzioni.

A presto

Ilaria

Allenarsi e studiare?

Un po’ come sfida personale e un po’ per mia ambizione, ho ripreso gli studi presso la facoltà di Lettere a Trento. Sono oltre la metà degli studi ormai, ma durante il percorso ho preso due anni “sabbatici” dallo studio perché, vuoi mancanza di motivazione e quindi di concentrazione, non riuscivo a preparare nemmeno un esame all’anno.

Per fortuna l’università di Trento, sotto il punto di vista sportivo, è allineata con i migliori istituti universitari inglesi o americani che fanno dello sport ad alto livello un valore aggiunto, cercando dunque di venire incontro alle esigenze dell’atleta-studente. Non per questo significa che gli esami siano più semplici o metodi di valutazione siano differenti, anzi spesso si viene esaminati sotto lente d’ingrandimento, perché la loro filosofia è che chi si laurea nella facoltà di Trento deve essere anche un campione dal punto di vista accademico.

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E come si fa quindi?

ORGANIZZAZIONE come diktat di ogni giornata.

Organizzando la mia giornata riesco praticamente sempre a ritagliarmi del tempo per studiare. Se penso a quanto tempo perdo sullo smartphone probabilmente a quest’ora sarei già laureata!

Si tratta di fissarsi una tabella, con compiti semplici da eseguire, per me ad esempio si tratta di allenarmi, mangiare, riposare, studiare, e talvolta qualche mansione come fare le pulizie o la spesa…niente di stravagante. Ma una volta fatti tutti i compiti che mi sono prefissata la mattina, la sera sono molto più serena quando si tratta di dormire.

“Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi”(mamma), parole sante!

Dunque non è giusto sentirsi intimoriti quando si tratta di scegliere l’università e se proseguire o meno con l’attività agonistica (liceali, parlo con voi!), ma si tratta di quanto veramente ci tenete e quanto volete lottare per i vostri obiettivi.

Sì, si tratterà di rivedere le proprie priorità e tante volte sacrificare altre allettanti opportunità di serate con gli amici, guardare film, o stare le ore ad oziare sui social.

Volere è Potere, trovare la determinazione e la motivazione ogni giorno sarà una passeggiata affrontare gli studi allenandosi!

Ilaria

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New Zealand. Capitolo 3

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New Zealand, My Love.

Proprio la Nuova Zelanda, esattamente dall’altro lato ( se “a lati” si può considerare)  del globo rispetto casa.

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Mi trovo in questa meravigliosa terra per il terzo anno consecutivo, dove ho trovato il mio habitat ideale per continuare al migliore dei modi la mia preparazione invernale (“invernale” solo per definirlo temporalmente nell’anno – qui ci sono più di 20 gradi a Dicembre); e non solo.

In alcuni weekend riesco a ritagliarmi dei momenti per esplorare questa bellezza tutta al naturale. Non posso nascondere che mi sono profondamente innamorata delle spiagge, della calma e della tranquillità di posti completamente incontaminati. Ammetto di avere la fortuna di avere una guida davvero  speciale, che mi porta alla scoperta di alcuni posti che solo un vero kiwi (come i neozelandesi si definiscono) ne è a conoscenza.

La foto in cima è la famosa spiaggia chiamata “Cathedral Cove”; in basso le cascate “Huka falls”, a sinistra il lago vulcanico di Taupo e a destra in cima al monte Manganui, Tauranga.

Purtroppo però non posso permettermi di girare molto perché come potete immaginare gli allenamenti e l’annesso riposo occupano gran parte del tempo a disposizione. Nonostante ciò ci sono lunghe pedalate, nuotate all’alba nell’oceano e lunghe corse in parchi naturali.

Molti di voi resteranno sorpresi dal sentirsi dire che di pecore non ne ho viste molte, forse perché mi trovo di base ad Auckland e le campagne nei dintorni non offrono il miglior ambiente per il pascolo, o era tutto un falso mito?!

Perenne vento, quattro stagioni in un solo giorno, gente che cammina a piedi nudi per strada tutto vero.

Un altro aspetto, che molti di voi non crederanno, i caffe. Ecco, qui penso di aver trovato i miei caffe preferiti in assoluto. Infinite varianti e la cura con cui viene preparato, rendono questo posto il paradiso delle colazioni. I bar sono dei posti in cui se sei di fretta prendi un “take away”, se hai fame ti fermi per una colazione con la C; può capitare di vedere gente chiacchierare per ore: amici? no, colloquio di lavoro. Studenti, free lancers che lavorano sui loro computer in un angolo del locale. Consumatori di ogni genere, meno uno: il caffè al banco con la brioche qui non esiste.

Ecco i top 3 dei miei caffe preferiti, cercate ispirazione o siete di passaggio o volete vedere i menu per curiosità? Il primo è il mio preferito:

Source Cafe Per la mia colazione preferita dopo un allenamento di nuoto;

The Coffe Club Una catena, in quello sotto casa ormai mi chiamano per nome, si trova in ogni distretto in tutta la nazione, qualità e bontà. Approvato!

The Apothecary Una chicca. Per concedersi una coccola in un contesto unico. Bar e negozio di antiquariato allo stesso tempo.

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Aotearoa, è come la chiamano i Maori. L’origine di questa parola non è chiaro ma viene comunemente tradotto come Ao= Nuvola, Tea= bianca e Roa= Lunga, la lunga nuvola bianca..affascinante no?!

Essendo il mio terzo anno qui devo dire che un po’ kiwi mi sento anche io e non mi dispiace affatto l’idea di abitare su quest’isola un giorno.

Ancora presto per prendere decisioni, importanti appuntamenti mi aspettano prossimamente dall’altra parte del globo.

A presto!

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A, B, C, Nutrizione

Mangiar bene è teoricamente una linea guida per tutti. Non promuovo in questo blog (e in nessun’altra istanza) delle diete estremiste del tipo “no ai carboidrati” o “addio ai grassi”, tutt’altro: benvenuta dieta BILANCIATA!

In questa sede vorrei parlare di quelli che sono i capisaldi della mia nutrizione, come atleta a tempo pieno.

Punto primo: NON CONTO LE CALORIE. Spesso si parla di quante calorie si assumono mediamente nel corso di una giornata, ma onestamente non saprei dare un numero preciso, per una semplice ragione: ascolto ciò che il mio corpo mi chiede. Ci sono giorni che, a causa di un elevato numero di ore e chilometri di allenamento il mio corpo necessita di più “benzina” mentre in altre occasioni, come ad esempio durante il periodo di tapering (scarico) limito le porzioni e alcune tipologie di alimenti.

Punto secondo: MI DISCIPLINO PER CATEGORIE DI CIBO E PORZIONI. Variare e concedersi flessibilità ha avuto molti più riscontri positivi che negativi nel mio tentativo di mantenere costante il mio peso durante tutto l’anno, sia in periodi di competizione e non.

Quindi, passando al sodo, cosa intendo per mangiar bene?

Innanzi tutto sostituirei ‘mangiare’ con ‘nutrirsi’, poi semplicemente lo definirei come nutrizione bilanciata. Dunque un bilanciato range di vitamine e minerali, aspetto da non sottovalutare, e assumere energia a sufficienza durante i pasti per assecondare quello che è il mio stile di vita.

La nutrizione bilanciata deriva dal consumo di un ampia varietà di alimenti “healthy” (salutari), provenienti da 6 diverse categorie di gruppi alimentari che ne rappresentano i pilastri fondamentali :

Cereali– riso, quinoa, avena, muesli, pane e cereali sono la fonte primaria di carboidrati e la preferita risorsa di energia. Questi alimenti forniscono altri nutrienti chiave, tra cui le proteine, fibre, vitamine del gruppo B, e minerali come ferro, zinco e magnesio.

Grassi “Healthy”– alimenti come avocado, frutta secca, e semi forniscono dei grassi essenziali che il nostro corpo non può produrre da sé. Questi acidi grassi oltre a fornire energia contribuiscono a mantenere in salute la struttura e la funzione cellulare.

Verdura e Legumi– La verdura è ricca di proprietà nutritive e relativamente povera di calorie. Il che si traduce in più quantità, quindi perfetto se sono extra affamata. Contengono in abbondanza vitamine e minerali, fibre e una buona quantità di sostanze fitochimiche (sostanze chimiche presenti in natura che aiutano il nostro corpo a combattere le malattie). Particolare menzione per ceci e legumi che sono un’ottima fonte di proteine.

Carne magra, Pesce-Frutti di Mare, Uova e sostituti– questa categoria prevede carne rossa ( bovino, ovino, equino) pollame (pollo, tacchino), prodotti di pescheria, uova e anche legumi. Gli alimenti di questa categoria sono la miglior fonte di proteine. Forniscono anche una lunga serie di minerali, vitamine e grassi Healthy (particolare menzione agli Omega-3). Per vegetariani o vegani questa categoria alimentare è fatta di uova, legumi, tofu o tempeh.

Latticini, derivati e sostituti– Latte, formaggio e yogurt sono particolarmente ricchi in calcio, un minerale importante per la struttura ossea e muscolare. Questi alimenti sono fonte anche di proteine, Iodio, vitamina A, vitamina D, riboflavina (B2), vitamine B12 e Zinco. Lo yogurt greco è il mio preferito, la mattina non posso farne a meno!

Frutta- Fonte di vitamine, inclusa la vitamina C e acido folico. Ricca in potassio, fibre e carboidrati nella forma di zuccheri semplici come il fruttosio. La buccia, udibile in alcuni frutti, è la parte più ricca di fibre.

esempio delle mie porzioni per ogni categoria:

1 PORZIONE DI

CEREALI (1 fetta di pane integrale, 30gr di muesli, 3/4 cucchiai di riso o quinoa, 60 gr pasta integrale, 100 gr noodle di riso, 2 fette di cracker integrali)

VERDURA e LEGUMI ( 1 manciata di baby spinaci+lattuga+rucola o kale, 1/2 carota+2 pomodorini, 1 rapa rossa piccola, 1/2 peperone o melanzana, 2 gambi di sedano, 1/2 patata o patata dolce, 60gr di mais, 75 gr circa di altri legumi come fagioli rossi, lenticchie o ceci)

FRUTTA (1 mela piccola, 1/2 banana, 1 arancia, 1 mango, 170 gr mix di frutti di bosco, 250 gr di anguria o fragole, grappolo di uva (25 acini) o ciliegie (20), 25gr di uvetta, 30gr di mirtilli rossi, 125 ml di succo fresco di frutta)

LATTICINO, DERIVATI E SOSTITUTI (250 ml latte p.s. , 200gr yogurt magro, yogurt greco o di soia, 30/40 gr di formaggio stagionato tipo grana, 50 gr di feta o 100gr di ricotta,  120 gr di fiocchi di latte)

CARNE MAGRA, PRODOTTI DI PESCHERIA, UOVA E ALTERNATIVE (65-80 gr carne rossa, 100-120 gr di carne bianca, 100-120 gr di pesce bianco, 70 gr circa di salmone, 2 uova, 150 gr di legumi tipo fagioli rossi, ceci o lenticchie, 170 gr di tofu o 85 gr di tempeh)

GRASSI HEALHTY ( 2 cucchiai di olio ev d’oliva, 1 cucchiaino di olio di cocco, una manciata di frutta secca, 2 cucchiaini di burro di arachidi, 1 fetta di avocado-1/8 circa, omega-3 5 compresse).

Ultima raccomandazione: queste sono le razioni che ho “cucito” su me stessa, dunque non valide per tutti. Ovviamente si deve tener conto del proprio metabolismo, dei propri allenamenti e dei propri gusti!

Inserirò qualche tra le mie ricette preferite nei prossimi articoli così vi posso dimostrare come un pasto possa soddisfare il fabbisogno energetico senza trascurare il gusto e apportando una buona dose di proprietà utili al recupero di ogni allenamento.

Dopo l’allenamento di nuoto mattutino

A presto!!

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Ilaria

Ilaria, passione cucina

Un mondo vasto, ricco di colori, aromi profumi, infinite combinazioni e proprietà benefiche nascoste, la cucina.

Premetto che non sono né uno chef né tantomeno una nutrizionista, ma essendo un’atleta ho imparato che fornendo il giusto carburante al mio corpo posso ottenere molto di più dal semplice ripetersi di estenuanti allenamenti.

Se in passato pensavo che una cosa valesse l’altra, oggi, dopo lunghe e continue ricerche posso garantire che mi sbagliavo alla grande.

Una superflua e distorta conoscenza dei macronutrienti, combinati in ordine casuale, ha caratterizzato la mia prima parte di carriera. Poi, come una manna dal cielo, entrai in contatto con Elena Casiraghi (Specialista in Nutrizione), che con pazienza mi ha introdotto a quella che oggi è diventata la mia filosofia in cucina: l’equilibrio.

Per imparare a “bilanciare” i miei piatti inizialmente seguivo abbastanza rigorosamente la dieta a zona secondo i principi di Barry Sears del 40-30-30. Da buona italiana, nel mio piatto non mancava mai una buona fonte di carboidrati del tipo pane, pasta o riso; era tutto il resto che scarseggiava. I carboidrati fanno bene! Non voglio assolutamente demonizzare questa preziosa fonte di energia, ma come ogni cosa, devono essere usati correttamente.

Per chi come me pensava che i carboidrati fossero pasta, riso, pane, crackers o grissini, ci sono novità per voi!

cereali

Fonti di carboidrati sono anche la verdura (come: asparagi, bieta, broccoli, carciofi, cavoli, cavolfiore, cavolini di bruxelles, ceci, cipolle, fagioli, fagiolini,
funghi, lenticchie, melanzane, peperoni, porro, radicchio, rape, spinaci, zucchine, pomodori, ravanelli…), la frutta (come: albicocche, ananas, arance, castagne, ciliegie, fragole, kiwi, lamponi, limoni, mandarini, mele, pere, pesche, pompelmi…) e molti meno utilizzati cereali (come: avena, farro, orzo, quinoa, cous cous).

Combinando a fonti di carboidrati, fonti di proteine (animali o vegetali) e fonti di grassi (di quelli cosiddetti “buoni” come ad esempio: l’olio extravergine d’oliva, gli Omega-3, l’avocado, frutta a guscio, ma non solo; anche grassi come il burro e il latte/yogurt intero, alcuni oli vegetali, usati con moderazione forniscono importanti vitamine e minerali) si ottiene un piatto o spuntino bilanciato in grado di tenere a bada gli zuccheri nel sangue, responsabili di repentini attacchi di fame o di sbalzi d’umore a causa dello squilibrio ormonale indotto da diversi picchi di zuccheri nel nostro sistema.grassi-buoni

Ripeto, non sono una nutrizionista, ma ho sperimentato tutto quello finora detto su e stessa.

Un vastità di profumi, sapori, colori e preziose proprietà quando si approda nel regno delle spezie. Tra le spezie non vi è solamente il pepe (che a tanti non piace), vi sono curcuma, peperoncino, zafferano, cumino, cardamomo, zenzero e la mia tanto adorata cannella; aromi come aglio, dragoncello, rosmarino, scalogno, timo, menta, basilico, prezzemolo, origano, maggiorana..

Insomma, per i creativi c’è molto materiale sul quale poter lavorare e sperimentare.

Chi ha detto che mangiar sano deve per forza essere noioso e senza sapore?

New Year, New Me? Io in Primis

Per quanto possa suonare egoistico e cinico il titolo di questo articolo in realtà nasconde molte più difficoltà di quanto si possa immaginare.

Un errore in cui mi sono imbattuta decine e decine di volte, presentatosi sotto diverse vesti, ma sempre lo stesso errore che si ripeteva: perdere il focus su me stessa.

Con focus su me stessa non intendo il mero gesto di “tirare l’acqua al proprio mulino”, non curandosi del prossimo, bensì intendo quella capacità di ascoltarsi e prendersi cura di noi stessi.

In momenti di duro allenamento, gare, esami, stress vari, spesso perdo completamente l’attenzione verso quello che il mio corpo e mente cercano di comunicarmi perché le “priorità sono altre”. PRIORITÀ.

Sono proprio le priorità da ognuno di noi prefisse che dovrebbero scandire il nostro quotidiano. Forse uno dei compiti più difficili che mai abbia dovuto affrontare nella mia vita: fissare le mie priorità. Più e più volte ho fissato delle priorità che sono andate poi perse alla prima difficoltà incontrata. Finalmente a 25 anni dopo molteplici fallimenti eccomi con una breve ma solida lista di priorità.

Sii Felice

Banalità? Forse, ma convivendo con me stessa per 25 anni e chissà quanti ancora, ho come priorità numero uno l’essere felice con me stessa: volersi bene, sorridere di piccole cose, essere grati, godere di ogni conquista fatta con le proprie forze. Talvolta posso diventare la peggior nemica di me stessa perché pretendo di più, reputo superflui dei minimi miglioramenti, non mi concedo riposo e molto altro ancora. Perché? Perché dovrei trattare me stessa come mai tratterei qualcun altro?

Fallo per te stessa

Qualunque sia l’attività in discussione, studio, gara, allenamento, alimentazione..ho imparato a farlo per me stessa. In passato mi sono trovata spesso a voler dimostrare ad altri, o compiere determinate scelte per rendere orgogliosi di me la mia famiglia, il mio allenatore o chi per esso. La pressione che mi ponevo era sbagliata e mi portava più verso stati d’ansia che a stati di determinazione e motivazione a far bene. Mai più.

Elimina la zavorra

Ci sono dei pesi, più o meno grandi che a volte non ci rendiamo nemmeno conto di portarci appresso; mi riferisco a molteplici fattori come pensieri, paure, influenze negative. Questi fattori agiscono dietro le quinte e spesso sono difficili da smascherare, e riescono così a bucare la roccia che crediamo di essere con le costanti gocce d’acqua che ci colpiscono ogni giorno. Quante volte riecheggiano nella nostra testa dubbi, insicurezze o paure instillate da qualcun altro? (per la cronaca, non sono una contro le opinioni altrui, ma scelgo con particolare attenzione di chi fidarmi, specialmente in determinate sfere). Come dubbi e paure anche delle situazioni lavorative o relazionali possono alcune volte recarci delle sensazioni spiacevoli, trovare al più presto una soluzione spesso è più facile che rimandare fino a che la situazione diventi del tutto ingestibile.

Non avere paura

Imparare a non aver paura ad affrontare situazioni o persone,perché non mi reputavo all’altezza. Avere paura di ambire in alto; avere paura di sbagliare o di prendere la scelta sbagliata. Aver paura di fidarsi, di amare di uscire dagli schemi.

Ho imparato a sconfiggere tutte queste paure, non è stata facile, ma fino ad oggi ne è sempre valsa la pena.

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Miyazaki World Cup

profiloSi chiude la stagione 2017 con una nota un po’ stridente: la Coppa del Mondo nella terra del sol levante, Miyazaki (JPN)

Una spedizione partita già male dal giorno 1, quando al momento dell’imbarco la mia bici viene rifiutata della compagnia aerea per un sovrannumero di bagagli extra misura. Un rifiuto totale, in parole povere non avrei mai rivisto la mia bici dopo 18 ore di volo. “Ma resta positiva”, era il mantra che continuavo a ripetermi in testa provando a trovare distrazioni durante i voli che mi separavano dalla meta finale.

Arrivata a destinazione la preoccupazione primaria era quella di trovare una soluzione per poter gareggiare il weekend, non troppo distante. La lingua di certo non era dalla mia parte ma un pizzico di fortuna ha voluto che tramite le varie federazioni siamo riusciti trovare un contatto con il marchio che produce per la sezione Giappone la bicicletta che ho in uso. Un miracolo pensai: stesso modello, stesse misure, cosa volevo di più? Dettaglio: mi sarebbe arrivata la sera prima della gara. Panico.

Ora, per chi non fa del triathlon il proprio mestiere potrà sembrare una reazione esagerata, ma per i ciclisti che leggono capiranno quanta differenza possa fare qualche millimetro di differenza tra un assetto e l’altro e quindi capire la mia preoccupazione.

Nonostante tutto ho provato a mantenere la calma e conservare le energie per il giorno della gara. Nelle ultime gare di questa stagione non avevo praticamente sbagliato un colpo, un sacco di podi infilati uno di seguito all’altro. La fiducia nei miei mezzi si era fortificata nelle ultime settimane.

 

Il percorso ciclistico della gara era praticamente piatto e senza particolari difficoltà tecniche. Con un nuoto solido e una frazione di bici “a risparmio” potevo giocarmela bene.

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Ci siamo, tutte allineate sul tappeto blu, io opposta a tutte le più forti (strategia, che negli ultimi mesi si era rivelata vincente).

Partite. Onde, corrente contraria, qualche botta, mezzo secondo di incertezza e sono già in fondo al gruppo di testa. “Qui le cose non si stanno mettendo bene”, pensai. Le braccia iniziano a bruciare e inizio a perdere contatto. Finita la frazione di nuoto sono a 10 secondi dalla coda del primo gruppo; in questi momenti può cambiare tutto; si possono decidere le sorti della prossima ora e mezza nel giro di quindici secondi.

bici

C’ho provato, fino a sentirmi male, purtroppo sono rimasta tagliata fuori e i 40 km si sono rivelati un vero supplizio.

Miyazaki triathlon

myiazaki

Finisco 20esima. Delusa e dispiaciuta.

Una stagione grandiosa, finita con un velo di tristezza.

Spesso si spera di finire con un bel risultato per affrontare il “lungo” inverno che ci separa dalle gare con motivazione e grinta, ma è stato proprio l’amaro delle delusioni che mi ha fatto sempre trovare la motivazione per migliorare la mia performance fisica e soprattutto mentale.

2018, non vedo l’ora di conoscerti!

Un sogno a cinque cerchi

Hamburg pre race

Nasce, a fine stagione 2017, questo sito che ha il proposito di seguirmi nel mio percorso verso un sogno. Un sogno che molti hanno e che si costella di alti e bassi,  dubbi e ostacoli da superare.

Ilaria, 25, atleta professionista, studentessa, cittadina del mondo e appassionata in cucina.

Cosa passa nella mente di un’atleta nei momenti migliori o in quelli peggiori?

Quali lezioni di vita impara confrontandosi con culture diverse, viaggiando in lungo e in largo o semplicemente nel quotidiano?

Lo scopriremo solo vivendo!